Di Enza Petruzziello
Non si fermano i motori per la Volkswagen che continua la sua corsa nello sport. A sorpresa, smentendo quanto riportato da molti giornali, la casa automobilistica tedesca decide di investire e lo fa puntando in casa e al calcio. Come annunciato pochi giorni fa sarà infatti ancora lo sponsor della DFB Pokal, la Coppa di Germania, equivalente della nostra Tim Cup. Il colosso dell’automotive teutonico con sede a Wolfsburg ha prolungato l’accordo fino al 2022. Già main sponsor e azionista dell’omonimo football club di Bundesliga1, il marchio si rilancia puntando a una strategia di marketing e dando così un “calcio” al passato e agli scandali sulle emissioni truccate.
«Il nostro accordo con la DFB Pokal è una storia di successo, in nessun altro posto avremmo potuto rappresentare al meglio la nostra passione per i calcio», ha dichiarato il direttore marketing di Volkswagen Deutschland Thomas Dental, sottolineando che il calcio resta un punto fondamentale della loro strategia con riferimento alla partecipazioni societarie in Wolfsburg e Bayern Monaco. Dopo lo scandalo dello scorso anno, che aveva di fatto portato l’azienda automobilistica a rivedere anche i suoi investimenti nel mondo del calcio, la Volkswagen aveva annunciato di non proseguire il proprio accordo di sponsorizzazione con lo Schalke 04, che terminerà a giugno. Sembrava dover essere un primo passo verso un disimpegno, invece è arrivato un rilancio.
Al momento nel calcio tedesco il gruppo automobilistico sponsorizza più di 20 club, tra prima e seconda divisione come ad esempio l’Eintracht Braunschweig. Oltre a questo, la casa di Wolfsburg firma la coppa di Germania e detiene una quota di partecipazione in tre squadre: l’8,33% del Bayern Monaco, il 19,94 dell’FC Ingolstadt e il 100% del VfL Wolfsburg. Una squadra, quest’ultima, riuscita anche grazie agli investimenti milionari di Volkswagen a conquistare nel 2009, il titolo di campione di Germania e a vincere, l’anno scorso, la Coppa di Germania. Più in generale, il livello delle sponsorship commerciali in Germania pesa per 760 milioni di euro, con investimenti da parte di Audi e Volkswagen per 100 milioni di euro.
Insomma il colosso tedesco c’è, e ha intenzione di lasciarsi alle spalle il passato nonostante il calo inevitabile del proprio fatturato. Tutta colpa, come abbiamo detto, dello scandalo emissioni che ha già costretto la società di Wolfsburg ad accantonamenti per 6,7 miliardi di euro con la prima trimestrale in rosso da oltre vent’anni (3,5 miliardi di perdite nel terzo trimestre 2015). Circa il 90% del fatturato della Volkswagen deriva dalla vendita a privati ed aziende di veicoli con il marchio Volkswagen, Skoda, Bentley, Audi, Seat, Porsche, Scania et MAN. Da settembre, nonostante i tentativi di rimbalzo, il titolo ha perso oltre il 21% soprattutto di fronte all’aumento del numero di cause presentate a causa delle emissioni manipolate. Tra queste anche una class action di 278 grandi investitori istituzionali che chiedono un risarcimento di oltre 3,25 miliardi di euro. Sarà difficile per la compagnia tedesca riconquistare la fiducia persa presso gli investitori, a causa dello scandalo sulle emissioni truccate. Il margine operativo 2016 è 7%. Il target price è 106 euro, inferiore alle quotazioni attuali. L’utile per azione è stimato in flessione da 9,23 euro nel 2015 a 5,59 nel 2016. Basso anche il dividend yield (1,3%).