Negli ultimi anni in ambito edilizio si stanno riscoprendo metodi e tecniche antichi, alcuni dei quali utilizzati già dai Romani. Le motivazioni di questa riscoperta sono correlate alle volontà di tornare alla natura, di usare materiali con un impatto ambientale non eccessivamente pesante. Tra i materiali che si stanno in un certo qual modo riscoprendo, l’intonaco a calce è uno dei più diffusi, anche in ambiti che fino a qualche decennio fa erano a totale appannaggio di rivestimenti di tipo diverso.
Cos’è la calce
La calce è un materiale legante di colore bianco, dalla texture finissima, che viene prodotto con la cottura di particolari pietre a base calcarea. Dal punto di vista ambientale ottenere la calce non è un processo propriamente ecologico, questo materiale però ha il vantaggio di una lunghissima durata nel tempo e la possibilità di essere riciclato o smaltito senza grandi problemi. Per questo motivo sempre più spesso l’intonaco a calce sta rientrando nelle case degli italiani, anche in ambienti dove un tempo non era utilizzato.
L’aspetto della calce
L’intonaco a calce ha il vantaggio di un aspetto liscio ed uniforme, particolarmente gradevole. L’intonaco può essere mescolato direttamente pigmenti o colori di varia origine, in modo da creare un rivestimento vivace, che si aggrappa ni modo totale al muro. L’intonaco a calce infatti si fonde chimicamente con la parete, diventandone parte integrante. La particolare formulazione di tale materiale permette di rimuovere tutte le crepe e le micro fessure, in modo del tutto naturale e gradevole. Le pareti a calce sono incredibilmente lisce e con il tempo assumono una consistenza quasi setosa. La durata di un intonaco a calce è molto prolungata nel tempo e volendo lo si potrà poi tingere come meglio si crede.
La riscoperta del cocciopesto
Negli ultimi anni la calce sta entrando anche in ambienti dove un tempo non era utilizzata, come ad esempio il bagno. Sempre più speso i rivestimenti di questo ambiente sono effettuati utilizzando il cosiddetto cocciopesto, un tipo di materiale usato già dagli antichi Romani. Si tratta in sostanza di intonaco a base di grassello di calce, cui si aggiunge del laterizio frantumato e pestato, ecco da dove deriva il nome del materiale. Il risultato è molto gradevole e, soprattutto, del tutto impermeabile. I Romani utilizzavano il cocciopesto per rivestire vasi e cisterne, allo stesso modo facciamo noi oggi, ottenendo pareti dei bagni idrorepellenti, ma comunque traspiranti e in grado di sopportare l’utilizzo quotidiano dell’acqua e dei detergenti.
Il costo della calce
Come avviene spesso per i materiali nobili, anche le finiture a base di intonaco a calce possono risultare abbastanza costose. Si deve però sempre considerare che questo tipo di rivestimento ha una durata prolungata nel tempo: fino a vari decenni. Non servirà quindi ridipingere spesso, con conseguente risparmio a lungo termine. Inoltre la calce dà anche un aspetto molto più gradevole alle pareti della casa e le rende più sane: la calce infatti è totalmente atossica e impenetrabile da parte di muffe e batteri.