Ha suscitato molto scalpore, nei giorni scorsi, la notizia dell’ aggressione al rampollo di Simona Ventura e dell’ ex calciatore, Stefano Bettarini, Niccolò. Il giovane è stato colpito con otto coltellate all’uscita di una discoteca, la Old Fashion, a Milano.
Dopo le prime frammentarie ed imprecise notizie, la vicenda ha assunto i precisi contorni di un episodio di violenza ai danni di un coetaneo, da parte di altri giovani. Dalle prime indiscrezioni sulle indagini, da parte degli organi inquirenti, pare che Niccolò sia stato prima provocato e, successivamente, aggredito a calci, pugni e coltellate, da una banda di otto o dieci persone, anche in considerazione dei propri celebri natali.
Il magistrato inquirente, formulando l’ accusa di tentato omicidio in concorso, di lesioni per aver pestato anche un’ amica di Bettarini, intervenuta in suo aiuto e di porto abusivo d’ armi per il coltello con una lama da 20 centimetri, con cui sono stati fermati e tratti in arresto quattro giovani, ha precisato che l’ intenzione degli aggressori era quella di uccidere il ragazzo e che solo l’ intervento degli amici del giovane, in primis della ragazza, Zoe, ha evitato conseguenze molto più gravi.
Tramite i vari social, che ormai costituiscono fonti privilegiate di conoscenza dei fatti, provenendo dalla viva voce dei protagonisti stessi, è stato possibile in breve tempo venire a capo dell’ esatta dinamica della vicenda.
Utilizzando sempre i medesimi canali, oltre a mostrare le immagini dell’ uscita dall’ ospedale ( il Niguarda di Milano ), accompagnato dalla celebre madre, Simona Ventura, e con il braccio e la mano visibilmente immobilizzati da un’ ingessatura e fasciati, il giovane ha tenuto a ringraziare i propri genitori, che, in apprensione ed angosciati alla notizia dell’ aggressione, gli sono stati molto vicini, trasmettendogli la forza di resistere e non mollare, il personale medico ed infermieristico, in primis ambulanza e trauma team del Niguarda, per il tempestivo intervento e le tempestive cure ricevute, nonchè le forze dell’ ordine e gli organi inquirenti ancora al lavoro per le necessarie attività investigative, onde pervenire all’ esatta definizione dei profili penali del fatto criminoso con l’ individuazione di tutti i responsabili e del ruolo avuto da ciascuno.
Oltre ai quattro già individuati e fermati: Davide Caddeo, 29 anni, accusato di aver sferrato gli otto fendenti ( difeso dal legale, Antonella Bisogno ), Alessandro Ferzoco, avvocato Mirko Perlino, e gli albanesi, Andi Arapi, avvocato Simona Uzzo, e Albano Jakei, avvocato Daniele Barelli, risultano ancora ricercate altre sei persone, che avrebbero partecipato al raid punitivo.
Le attività investigative sono rese più difficoltose dalla scelta, da parte di tutti gli indagati, di avvalesi della facoltà di non rispondere.
Inoltre il celebre ragazzo non ha mancato di rivolgere i suoi ringraziamenti agli amici che sono intervenuti in suo soccorso ed il cui aiuto è stato decisivo al fine di evitare conseguenze anche peggiori, come pure appurato dalle prime indagini.
Queste le precise parole del diciannovenne: ” Sono un ragazzo fortunato e, mai come ora, sento veramente di esserlo, non solo per il fatto di essere qui a scrivervi questo post, ma anche perchè so di avere degli amici che mi hanno salvato la vita. Sono cresciuto credendo nell’ amicizia, è un valore fondamentale nella mia vita e farei qualunque cosa se degli amici fossero in difficoltà. ” ” Grazie a tutti per l’ affetto che ci avete dimostrato. Ricordate sempre di essere voi stessi ma, soprattutto, ricordate chi siete “.
Come detto, i genitori del ragazzo, dopo la comprensibile preoccupazione dei primi momenti, appaiono anch’ essi sollevati per le conseguenze della violenza subito dal proprio ragazzo, che, pur gravi, sono risultate, alla fine, molto meno rilevanti di quanto paventato all’ inizio.
Dalle foto all’ uscita dal nosocomio meneghino, infatti, traspare, dal volto della celebre presentatrice e show girl, la distensione per lo scampato pericolo e tutto l’ affetto provato per il figliolo, come riportato dal sito Nonsolotrash.tv.
Ricordiamo che il ragazzo ha subito una delicata operazione alla mano, durata ben due ore, durante le quali i chirurghi hanno ricostruito il nervo lesionato nell’ arto superiore.
L’ intervento è perfettamente riuscito, mentre, per la completa funzionalità dell’ arto, precisano i sanitari, bisognerà attendere alcuni mesi, con la idonea riabilitazione.
Papà Stefano, invece, sempre a mezzo social, si è premurato di esternare la propria gioia per il figlio curato ed assistito professionalmente dai medici ed il proprio amore paterno, unitamente ad un tenero fotomontaggio che lo ritrae insieme al figlio da piccolo, accompagnato dall’ esortazione: ” Ben tornato a casa, ( leone ndr ) “.
L’ ex calciatore ha lanciato, altresì, pesanti accuse verso gli aggressori, di cui alcuni con diversi precedenti penali.
Pur considerando che il clamore e la rilevanza assunta dall’ evento ha risentito molto della celebrità del protagonista, nonchè vittima, non si può non sottolineare che, purtroppo, gli episodi di violenza tra giovani, durante la movida notturna, sono tutt’ altro che rari, complici gli stati alterati dall’ assunzione di alcolici o stupefacenti che, non meno frequentemente, fanno registrare sinistri stradali con conseguenze a volte letali.