La cremazione in Italia è diventata una pratica sempre più richiesta e diffusa. Le ragioni sono molteplici e cercheremo di individuarle in questa riflessione ma, prima di osservare i dati e le preferenze degli italiani vorremmo soffermarci su tutto ciò che c’è da sapere sulla cremazione, grazie anche agli spunti presi da questo articolo.
Come si caratterizza la cremazione?
La cremazione è un processo attraverso il quale il corpo del defunto viene bruciato in appositi forni ad elevate temperature e dotati di depuratore e sigillo. Il corpo dopo la cremazione diventa un insieme di resti che vengono privati delle parti metalliche e rifiniti in polvere molto fine che verrà sigillata all’interno di un’urna. Questa viene affidata ai parenti più prossimi del defunto che decideranno se conservarla in casa, in cimitero o disperderla in aree apposite dove tale pratica risulti legale.
Perché le persone scelgono di essere cremate?
Tra le ragioni per cui una persona predilige la cremazione in un Paese come il nostro, molto legato alle tradizioni cattoliche, vi è il voler evitare la decomposizione dell’organismo e ottenere la conservazione dei resti in modo più pratico e pulito. Inoltre la cremazione svincola dagli obblighi derivanti dal seppellimento o dalla tumulazione e, pertanto, favorisce maggior libertà rispetto al culto del defunto.
Inoltre c’è da considerare che le salme attuali vanno incontro ad una decomposizione più lenta dovuta al consumo di conservanti e all’utilizzo di medicinali sempre più evoluti. Per questo i cimiteri devono necessariamente ritardare il passaggio a loculi più piccoli e la gestione degli spazi disponibili ne risente giorno dopo giorno. Ecco perché anche le amministrazioni si mostrano favorevoli a tale opzione e, non ultima, anche la Chiesa ha definitivamente esplicitato la propria approvazione.
I dati sulla cremazione in Italia
Vediamo ora di dati diffusi da Sefit Utilitalia riguardo le statistiche di mortalità e di preferenza tra sepoltura e cremazione nell’arco del 2019. Nel periodo preso in considerazione sono risultati operati e autorizzati poco meno di cento impianti di cremazione, 2 in più dell’anno precedente. Presso questi impianti sono state effettuate oltre 230 mila cremazioni di defunti a fronte delle 37 mila del 2018. Questi significa che l’incremento è stato notevole e che la scelta vero tale opzione diventa sempre più diffusa.
La crescita è avvenuta in una percentuale pari al +6,3% rispetto all’anno precedente e si è riscontrato soprattutto nelle regioni del Nord. Anche quelle del Sud fanno da traino ma il fenomeno sarebbe per lo più correlato alla carenza di posti nei cimiteri per i feretri. Al centro Italia, invece, si è verificato un certo stallo con numeri che, più o meno, eguagliano l’anno precedente.
La distribuzione nelle regioni
Sempre secondo tale rapporto nel 2018 le cremazioni provenienti da Sicilia, Calabria e Puglia sono state soddisfatte da numerosi siti autorizzati presenti in Campania. L’anno successivo la disponibilità degli impianti e i servizi di trasporto sono incrementati per cui la regione ha vissuto un decremento dovuto a tale fenomeno.
Questi dati testimoniano la sempre maggiore diffusione di tale scelta, motivata dalla praticità ma anche dalla presenza di minori vincoli e costi di sostegno inferiori a carico dei parenti.