Campari, una delle più note società ad operare nel settore delle bevande, ha chiuso il trimestre (e il semestre, di conseguenza) con risultati sostanzialmente in linea con le attese formulate alla vigilia dalla maggior parte degli analisti. In particolare, la società ha chiuso il semestre con una flessione dell’utile netto del 13,8 per cento a 67,2 milioni di euro: un passo indietro, da parte dell’ultima riga di conto economico, che sembra essere principalmente attribuibile alla necessità di contabilizzare degli oneri straordinari pari a 14,5 milioni di euro, a loro volta imputabili soprattutto al dover fronteggiare costi relativi all’acquisizione della SPML (Gran Marnier) e alle svalutazioni conseguenti a cessione di alcuni business.
Per quanto concerne le altre indicazioni formulate dalla trimestrale / semestrale, emerge nei confronti degli stakeholders la diffusione di un utile netto rettificato che si attesta a 77,3 milioni di euro, in aumento del 9,4 per cento su base annua. Ancora, si rileva un EBIT margin al 19,7 per cento e, risalendo le righe del conto economico fino ad arrivare all’apice, ricavi da servizi e da produzione che sono oggi pari a 743,9 milioni di euro, con una crescita organica del 5 per cento rispetto al periodo di confronto dell’anno precedente.
Per quanto concerne la già ricordata acquisizione della SPML (Grand Marnier) la società ha commentato positivamente la conclusione dell’operazione, dichiarando di attendersi la formulazione di evidenti sinergie già nel corso dei primi due anni, ma vendite piatte o con incremento a “singola cifra bassa” fino a quando non avranno effetto le nuove iniziative di marketing predisposte.