Il dollaro statunitense nella giornata di ieri ha corretto parzialmente, perdendo una buona parte dei guadagni che aveva ottenuto nel corso della scorsa settimana. Si tratta tuttavia di un ritracciamento che per lo più ha una natura tecnica e non sostanziale, avvenuto peraltro all’interno di alcune giornate che erano praticamente prive di qualsiasi spunto macro di rilievo, e dove a minare il sentiment di mercato potrebbe aver contribuito la controversia sul tema della riforma fiscale tra Donald Trump e il senatore repubblicano Corker, contrario a misure che comportino un ampliamento del deficit.
Trump ha comunque voluto assicurare che nuovi dettagli sul piano di stimolo dovrebbero essere messi a punti nel giro di alcune settimane.
Per quanto concerne il fronte banchiere, in ambito Federal Reserve, questa notte Kaplan ha detto di non aver ancora deciso se votare per un rialzo dei tassi quest’anno. Kaplan è preoccupato sull’analisi della debole dinamica dell’inflazione, che suggerisce di avere pazienza: il membro Fed ha comunque voluto ribadire di essere favorevole alla prosecuzione dei rialzi al di là delle decisioni di breve termine, rimandando pertanto eventualmente al meeting successivo una simile mossa.
Intanto, oggi sono in programma le dichiarazioni di Evans e di Williams, mentre questa sera verranno pubblicati i verbali dell’ultimo FOMC. Salvo sorprese clamorose, è possibile che i verbali FOMC possano mostrare che la maggioranza dei partecipanti sia favorevole a un rialzo prima di fine anno. L’arretramento in corso del dollaro dovrebbe essere transitorio.
Riteniamo che la valuta verde possa riprendere nuova quota man mano che diverrà più probabile che a dicembre l’istituto banchiere delibererà positivamente il rialzo dei tassi di riferimento.