Giornate sicuramente movimentate sul fronte degli investimenti Forex, con il dollaro che rallenta dopo l’ennesima accelerata del dollar index, che ha toccato il massimo da 13 anni e mezzo contro il basket delle principali valute. Lo yen ritraccia sotto 109 contro dollaro, dopo che la BoJ ha condotto la sua prima operazione per ridurre il rialzo dei rendimenti sulle obbligazioni statali giapponesi.
Il cambio euro/dollaro conferma la relativa debolezza della valuta unica europea, in area 1,0750, mentre il cambio euro/yen oscilla area 117. Nelle scorse ore la Banca centrale cinese ha fissato la parità centrale attorno al quale lo yuan è autorizzato a fluttuare a circa 6,85, valore ancora una volta in calo rispetto al precedente. In campagna elettorale, il presidente Trump aveva già accusato la Cina di svalutare lo yuan per rendere più competitive le sue esportazioni, minacciando di introdurre dazi sui prodotti cinesi e proteggendo così l’economia statunitense dalla svalutazione competitiva della moneta cinese. Vedremo se, e in che modo, tali “minacce” potranno passare a concretezza.
Sul fronte delle commodity, recuperano le quotazioni petrolifere nonostante l’accumulo prima delle scorte API e poi delle scorte EIA per oltre 5 milioni di barili, la scorsa settimana. Le quotazioni petrolifere beneficiano della notizia che i membri OPEC si incontreranno informalmente venerdì 18 novembre, prima della riunione ufficiale in programma il 30 novembre a Vienna. Lo scopo del pre-meeting è consolidare il consenso, in seno al Cartello, circa i tagli e la redistribuzione delle quote produttive che verranno poi ratificate a fine mese.