Prysmian ha annunciato di aver concluso il primo trimestre del 2017 con un livello di ricavi e di margini invariati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un andamento sostanzialmente in linea con le attese dei principali analisti finanziari i quali, pertanto, non si sono sorpresi dell’evoluzione conseguita dall’azienda.
Di fatti, anche alla luce dei risultati ora conseguiti il gruppo specializzato nei cavi per l’energia e le telecomunicazioni, uno degli operatori di maggiore rilievo mondiale in questo comparto, ha annunciato che per l’intero 2017 ha previsto un EBITDA rettificato tra 710 e 750 milioni di euro, in aumento rispetto ai 711 milioni di euro che erano stati registrati nel 2016.
Gli analisti di mercato hanno condiviso tale stima, anche se viene ritenuta generalmente un po’ conservativa rispetto alle reali potenzialità della società. Inevitabilmente quanto sopra ha condotto a un adeguamento al ribasso delle proiezioni di consenso. Considerando le cautele espresse dal management per l’assenza di una ripresa nei business ciclici a cui il gruppo è esposto, la variazione organica dei ricavi quest’anno è vista sostanzialmente piatta dagli analisti ISP.
Infine, ricordiamo come l’amministratore delegato societario abbia dichiarato che ci sono diverse operazioni di fusione e di acquisizione di medie dimensioni in valutazione e ritiene che entro fine anno qualcuno possa essere finalizzato. In particolare, Prysmian ha affermato di voler crescere ancora nella connessione dei parchi eolici offshore con la terra ferma, un segmento di mercato in progressiva crescita, e nel quale la società desidera poter giocare un ruolo di sicuro protagonista nel corso dei prossimi anni.