Per la prima volta, in 90 anni, in italia la popolazione residente ha subito una flessione, con il saldo complessivo negativo per 130.061 unità nel corso del 2015, anno in cui 70 mila italiani hanno scelto di trasferirsi all’estero.
A certificare tale preoccupante evoluzione è stata l’Istat, che con il suo bilancio demografico nazionale ha restituito del nostro Paese un’immagine in declino demografico, talmente significativo da non poter essere compensato – come invece accadeva fino a non troppi mesi fa – con il contributo dell’immigrazione. Il calo – denota infatti l’Istituto nazionale di statistica, riguarda solamente la popolazione di cittadinanza italiana, con i residenti italiani in calo di 141.777 unità, contro un incremento della popolazione straniera di 11.716 unità.
Insomma, l’Italia diventa una popolazione sempre più anziana. Ma a stupire negativamente è soprattutto un altro dato: quello del saldo netto tra i nati e i morti dello scorso anno, negativo per 62 mila unità. Anche in questo caso, il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri, per 66 mila unità, mentre per i residenti italiani il deficit è addirittura pari a 227.390 persone.
Difficile riassumere quali possano essere le cause di un simile andamento. Sicuramente hanno giocato un ruolo sfavorevole le crisi e la lunga recessione, che ha prodotto la decisione, in tante persone, di rinviare la costituzione di una famiglia e la messa al mondo di un figlio. Oltre tutto, sottolineava il quotidiano Il Sole 24 Ore a commento di tali dati, in Italia le aspiranti mamme sono poche. E, in fondo, all’orizzonte non si vedono grandi cambiamenti.