Negli Stati Uniti nel corso degli ultimi giorni sono emersi dei segnali discretamente misti per quanto concerne la pubblicazione dai dati sugli ordini di beni durevoli: è infatti pur vero che da un lato si registra un recupero più ampio delle attese per quanto attiene l’indice sintetico del mese di gennaio, ma è altrettanto vero che dall’altro lato sta deludendo ancora la misura core.
Prendendo come spunto quanto sopra, e spingendoci un po’ più in là, sottolineiamo come la variazione finale per gli ordini passa dal -0,8 per cento su base mensile di dicembre (rivisto al ribasso da -0,5 per cento mese su mese) a +1,8 per cento mensile del mese di gennaio superando così il consenso di +1,6 per cento su base mensile.
Ancora, è di segno negativo l’evoluzione della misura core, che viene calcolata al netto della componente trasporti, calata dal +0,9 per cento del mese di dicembre a -0,2 per cento mese su mese di gennaio e si discosta così dalle attese di mercato che vedevano un aumento a +0,5 per cento su base mensile. Analoga la dinamica dell’indice per gli ordini di beni capitali, al netto delle commesse militari, che scivolano a -0,4 per cento dal +1,1 pe cento su base mensile risalente al mese precedente.
A nuocere alla pulizia lineare della serie è infine un incremento del 69,9 per cento degli ordini per i velivoli commerciali e dell’8 per cento per i beni della Difesa. Complessivamente, emerge dalle statistiche sopra sono state appena riassunte, la variazione degli ordini trimestre sul trimestre è rimasta discretamente positiva e appare così essere certamente compatibile con una ripresa degli investimenti privati nel corso dei prossimi mesi, chiaramente tutta da verificarsi e monitorare.