Il lutto, nonché la manifestazione del dispiacere per la morte di una persona cara molto spesso, ha seguito nelle varie epoche, delle regole molto precise, alle quali era obbligatorio attenersi se non si voleva subire la disapprovazione sociale. Ad esempio, nel Regno Unito, in età vittoriana, si sono sviluppate tutta una serie di regole compliate da seguire, nello specifico per le classi più agiate. Infatti, le donne avevano l’obbligo di indossare abiti molto pesanti e coprenti e mettere sulla testa un velo di crêpe nero.
Tutto questo abbigliamento era definito “Widow’s Weed”, ovvero erbacce della vedova: un modo colloquiale per indicare i vestiti, cuffie e cappelli delle vedove di solito neri oppure di colore scuro. Non era inusuale indossare anche alcuni gioielli “da lutto”, spesso realizzati con ciocche di capelli della persona scomparsa. Le vedove più ricche usavano portare medaglioni oppure cammei in cui si poteva conservare proprio una ciocca di capelli oppure altre reliquie simili del marito. Esse, inoltre, dovevano osservare il lutto per quattro anni almeno dopo la morte del consorte e, molte, lo portavano per tutto il resto della loro vita. Era invece considerato irrispettoso svestire i panni prima di questi canonici quattro anni e se la vedova era giovane e attraente, si rischiava di essere considerata di facili costumi.
Regole ben precise
Anche ritornare ad un abbigliamento “classico” seguiva delle regole di tempo precise: si passava da un “lutto stretto” ad un “mezzo lutto”, in cui si potevano portare vestiti dai colori calmi come il grigio, il color lavanda o il lilla.
Amici, conoscenti, e dipendenti non erano esenti e portavano il lutto in misura proporzionale alla relazione con il defunto: si trattava di sei mesi nel caso di un fratello, la servitù e i dipendenti portavano la fascia nera al braccio, invece in caso di un figlio veniva lasciata la scelta ai genitori. Le vedove dovevano portare il “lutto stretto” per ben due anni senza partecipare per il primo anno alla vita sociale e questa regola era valida anche per gli uomini.
Infatti, anche per gli uomini c’erano regole a cui attenersi: usare solo una semplice fascia nera era appropriato soltanto per chi indossava la divisa militare (o altra). Generalmente, secondo l’etichetta, l’uomo a lutto vestiva con redingote nera e pantaloni con gilet abbinato.
La sfortuna
Sempre in età vittoriana, vi erano alcune superstizioni e credenze a tema lutto: portava grande sfortuna incrociare un corteo funebre che si voleva evitare cambiando strada; si doveva fermare l’orologio nella camera della veglia di un defunto; se dopo la sepoltura si sentiva un tuono, quello era il segno che l’anima aveva raggiunto il cielo; si pensava che i fiori crescessero soltanto sulle tombe di persone buone e su quelle cattive potevano nascere solo erbacce.
Un’ultima regola era che per partecipare ad un funerale si doveva ricevere un invito scritto da parte di chi si occupava dell’organizzazione del funerale per il defunto (clicca qui per maggiori informazioni sulle pompe funebri a Roma Cattolica San Lorenzo).