In questi ultimi tempi, sempre più spesso si sente parlare di norme relative all’abbigliamento antinfortunistico sul lavoro, senza conoscere nel dettaglio i suoi criteri.
L’articolo 40 della legge n. 626 del 19 settembre 1994, prima e il D.Lgs. 81/2008 poi affermano che indossare il giusto abbigliamento da lavoro è un obbligo, non più una scelta, sia per il datore di lavoro che per il dipendente. Questo perché sempre più spesso si tendeva a dare poca importanza agli infortuni sul campo e, soprattutto, a non dare il giusto peso alla sicurezza, indispensabile nell’ambiente professionale come in ogni altro.
La legge, come spesso accade, va in contro alle esigenze dei più e anche in questo caso ha indicato cosa si deve indossare e cosa non è necessario.
In molti casi sono gli stessi datori di lavoro a fornire l’abbigliamento di cui il dipendente necessita, in altri casi anche in rete è possibile trovare i capi di cui si ha bisogno, su https://eurohatria.com ad esempio, è possibile scegliere l’abbigliamento antinfortunistico per ogni tipo di lavoro, in modo che tutti abbiano ciò di cui necessitano, perché non tutti i lavori hanno le stesse esigenze.
Come scegliere il giusto abbigliamento antinfortunistico
Il primo criterio, probabilmente anche il più banale, è quello che indica di scegliere l’abbigliamento antinfortunistico in base alla professione e alla mansione che si svolgono.
Le professioni sanitarie, quindi medici e infermieri, necessitano di divise in cotone e di camici oltre che di scarpe antinfortunistiche da utilizzare esclusivamente sul posto di lavoro. La differenza che hanno con le altre professioni è che in questo caso si utilizzano anche molti accessori monouso come guanti in lattice, copriscarpe in polietilene, coprimaniche e non solo.
Se si parla invece di professioni come falegnami, idraulici, saldatori e muratori si dovranno scegliere indumenti ben più specialistici per quanto riguarda la sicurezza perché come è noto una figura sanitaria sul posto di lavoro non corre gli stessi rischi di un operaio. Per questo si dovranno dotare di accessori come guanti di protezione, elmetti e altri.
Anche il settore alimentare e il personale dei centri estetici richiedono un abbigliamento
Il secondo criterio è quello relativo al materiale. Quelli più utilizzati sono il cotone (più traspirante) impiegato principalmente per le divise delle professioni del settore alimentare, alberghiero ed estetico e il poliestere impiegato per le divise delle mansioni che necessitano di sicurezza in più.
Caratteristiche che deve avere l’abbigliamento da lavoro
Oltre a dover essere necessariamente consoni al tipo di professione che si svolge, l’abbigliamento da lavoro deve anche rispettare alcuni criteri che sono ben precisi.
Tutti gli abiti e gli accessori indispensabili devono essere di ottima fattura e realizzati con materiali traspiranti, resistenti, anallergici e di ottima qualità.
Un altro criterio prezioso da non sottovalutare è il rapporto qualità prezzo che deve essere assolutamente equilibrato, perché puntare esclusivamente al risparmio non è mai una scelta consigliata, in particolare quando a dover essere rispettato è l’elemento sicurezza, più importante di ogni altro in qualsiasi tipo di professione, del resto è proprio per questo che l’abbigliamento antinfortunistico è diventato un obbligo di legge.