A partire dal 1° gennaio del 2017, l’agenzia delle entrate ha intenzione di modificare il suo metodo di indagine utilizzato durante i controlli fiscali. Gli agenti del fisco, questa volta, utilizzeranno non solo le classiche coordinate bancarie ma effettueranno analisi più complesse e incrociate, andando a valutare stile di vita, spostamenti, movimenti elettronici e social network da cui evincere eventuali spese impossibili per la dichiarazione dei redditi del soggetto.
Ogni banca dati, social e traccia delle nostre azioni diventerà un elemento di indagine con cui il fisco punta a recuperare i famosi 20 miliardi di Euro che risultano evasi tra false dichiarazioni e sommerso.
L’agenzia ha poi messo a punto la fatturazione elettronica e istituito l’obbligo del POS. Non sono ancora chiare però le sanzioni per chi dovesse esserne trovato sprovvisto.
Il fisco avrà facile accesso alle trasmissioni elettroniche di operazioni IVA. Potrà liberamente avere accesso alle informazioni, previa comunicazione al soggetto controllato che dovrà essere messo al corrente dell’analisi effettuata. Tutti gli incassi saranno quindi effettuati in un’ottica che punta alla totale trasparenza e tracciabilità. Sarà più facile per chi lavora tramite fatturazione elettronica evitare complicati controlli e lasciare semplicemente che l’eventuale ispettore verifichi i suoi movimenti elettronici, così da valutare la correttezza delle operazioni.
Chi sceglierà di utilizzare fin da subito fatturazione elettronica e archiviazione dei propri documenti online, avrà maggiori possibilità di scampare ad un controllo invasivo. Il fisco infatti, con totale accesso alle banche dati e alle informazioni, si limiterà in caso di controllo a verificare tutto direttamente dagli archivi elettronici. Non si dovranno così subire ispezioni, controlli dei registri e tutte quelle procedure invasive che caratterizzano l’esperienza stressante e ansiogena dell’accertamento fiscale.
Di sicuro l’anno a venire sarà caratterizzato a una caccia all’evasore da cui sarà impossibile sfuggire.
L’arma di difesa, quindi, non potrà che essere l’onestà e un sistema di trasparenza fiscale capace di garantire la totale chiarezza, così da poter contestare eventuali accuse erronee con materiale alla mano, comunicazioni elettroniche e un’archivistica chiara e pulita.
Già 90mila lettere sono state inviate al fine di contestare irregolarità nella dichiarazione dei redditi. La migliore arma per il futuro, diventa quindi la prevenzione.
Se desiderate avere tutti i dettagli relativamente alle avegolazioni per fatturazione elettronica vi invitiamo a leggere questo articolo del sito Filosofia Fiscale: www.filosofiafiscale.it/agevolazioni-e-fatturazione-elettronica/.