Con l’arrivo dell’inverno, molti possessori terrieri con superfici erbose ricche di alberi e cespugli, si sono ritrovati a lottare contro lo smaltimento di foglie e altri scarti di verde. Quest’ultimi però non sono altro che doni della natura, che una volta caduti al suolo possono essere raccolti e riutilizzati per fini benefici. Stessa cosa succede d’estate, quando chi ha grandi terreni deve fare i conti con l’erba di sfalcio, anch’essa largamente riutilizzabile.
Consigli utili per raccogliere il verde di scarto e utilizzarlo
Grazie a macchinari come la turbina aspiratore, è possibile raccogliere tutte le foglie e il verde di scarto dalle superfici terriere da lavorare. Questi dispositivi infatti sono dotati di un braccio meccanico facilmente pilotabile, che può essere mosso nella direzione preferita. Ciò significa che anche fossati, burroni e angoli scomodi da raggiungere possono essere facilmente puliti e aspirati. Dato che si sta facendo riferimento a terreni molto estesi, se si è interessati all’acquisto di una turbina aspiratrice è bene optare unicamente per strumenti professionali, duraturi nel tempo e capaci di rimanere operativi per molte ore, senza andare in surriscaldamento. Il verde raccolto poi, potrà essere utilizzato per creare del compost, ovvero del materiale prezioso per la coltivazione e la cura delle piante, in quanto ricco di azoto e di tanti micronutrienti utili allo sviluppo della flora.
Foglie secche e verdi per “pacciamare”
Oltre al compostaggio, le foglie secche vengono usate anche per rendere il terriccio di alberi e arbusti più morbido e per proteggere l’apparato radicale di fiori e piante. Per pacciamare la terra e quindi per creare un compost di qualità è necessario mescolare la giusta dose di materiale secco ad un’altra di materiale umido, stando attenti a eliminare le foglie non adatte per la produzione del compostaggio, come ad esempio quelle appartenenti alla pianta della magnolia, dell’oleandro o del mughetto. Sono da prediligere invece le foglie di faggio, di quercia e degli alberi decidui. Le foglie più verdi servono per apportare il corretto quantitativo di azoto e acqua, mentre quelle più secche riescono a dare “struttura” alla massa in trasformazione. In questo modo si creano dei dotti naturali all’interno del compost, ricchi di ossigeno. Il percorso del compost finisce solitamente dopo nove mesi, anche se per motivi di conservazione può rimanere per più tempo dentro la compostiera.
Tagliaerba per procurare vegetali freschi
Come l’aspirafoglie, anche il tagliaerba è un valido alleato per la produzione del compost, in quanto il verde che falcia può essere facilmente raccolto e inserito all’interno della pacciamatura. Nel caso di terreni scoscesi, con fossati e zone non troppo lineari, sono presenti in commercio dei macchinari appositi, con bracci semoventi che operano in posizione inclinata e quindi perfetti per raccogliere il verde anche negli angoli più impensabili.
Essendo tutti prodotti che esercitano una certa potenza, è fondamentale sceglierli di qualità, fabbricati seguendo le regole in vigore in tema di sicurezza. Solo in questo modo gli operatori possono essere sentirsi liberi di lavorare senza alcun rischio.