Lo sguardo è un aspetto importante della comunicazione non verbale poiché completa l’informazione verbale corroborandola o chiarendone il contenuto. Nella maggior parte delle conversazioni tra esseri umani, il contatto visivo è notevole. Nei bambini, la mancanza di contatto visivo è frequentemente associata a bugie, distorsioni e altri fatti psicologici interessanti. Nella comunicazione pubblica, un contatto visivo molto persistente può causare inquietudine e nervosismo nella persona che parla, o nel pubblico.
D’altra parte, lo sguardo serve per interagire e segnare i turni di parola in una conversazione. Prima di rispondere a una domanda, è comune distogliere lo sguardo. Lo sguardo serve anche a stabilire la durata del cambio di parola. Molti dei gesti e degli atteggiamenti derivano da un comportamento inconscio, anche se vengono acquisiti nell’infanzia e non sono innati. I bambini imparano gradualmente a distinguere tra uno sguardo beffardo, uno sguardo di sorpresa, uno sguardo di sfida, ecc. Infine, il tempo in cui lo sguardo viene mantenuto può anche aiutare a sapere cosa pensa l’interlocutore. Così, una persona insicura o nervosa non è in grado di mantenere lo sguardo fisso sul suo interlocutore per un lungo periodo. Inoltre, parlare di questioni personali diminuisce (o addirittura fa perdere) il contatto visivo.
Lo sguardo è una tecnica di base della comunicazione non verbale nel campo della comunicazione. In questo campo comunicativo, abbiamo studiato l’esistenza di tre livelli ai quali possiamo dirigere lo sguardo a seconda di ciò che vogliamo trasmettere:
Livello basso o a terra
Questo è quando lo sguardo è diretto verso una zona vicina al suolo o sul suolo. Questo tipo di sguardo trasmette sensazioni legate alla terra in termini semiotici. L’auto-assimilazione è tipica di questo livello, suggerendo che il mittente sta avendo una conversazione interna con se stesso. Altri sentimenti legati a questo livello sono il disgusto, la rabbia e la tristezza.
Livello medio o neutro
Questo è uno sguardo al livello dell’occhio dell’emittente o tra la terra e il cielo. L’emittente usa questo livello per dare un senso di veridicità e neutralità sull’informazione che sta emettendo. È legato alla verità, alla sincerità o al sentimento di fiducia che l’emittente intende generare sul ricevente. Si usa anche per esprimere sentimenti legati al livello superiore e inferiore, rinforzato con la veridicità del livello. Non è tanto una conversazione interna del mittente con se stesso, ma piuttosto una proiezione diretta e volontaria di informazioni non verbali al destinatario.
Livello superiore o aereo
Lo sguardo è diretto verso un punto superiore del livello medio, più vicino al cielo. In termini semiotici, i sentimenti legati a questo livello sono la gioia e l’illusione. Lo sguardo diretto al cielo è stato storicamente collegato allo sguardo verso un mondo magico di dei e superstizioni. Possiamo anche mettere in relazione lo sguardo al cielo come un’accettazione dell’emittente di una figura superiore, cercando di trasmettere umiltà o una richiesta di pietà.