Il tumore del pancreas è al giorno d’oggi uno dei più “temuti”, poichè tra i più letali e i più “definitivi”. Un nemico difficile da combattere, anche perchè spesso ci si rende conto di essere malati quando è troppo tardi: nelle prime fasi la malattia non fornisce sintomi chiari, e quando questi compaiono, ha purtroppo iniziato a diffondersi agli organi circostanti, tanto che le possibilità che le cure abbiano successo sono abbastanza poco. Se invece la diagnosi è precoce, le aspettative di vita aumentano.
Ma in che modo si può cercare di prevenire e scongiurare le conseguenze peggiori? I consigli sono ben noti ma, purtroppo, fin troppo spesso sottovalutati. Si pensi per esempio a evitare il fumo, seguire una dieta sana, stare alla larga dalle condizioni di sovrappeso: tre fattori che permettono di contrastare il rischio di sviluppare la malattia.
Eppure, negli ultimi 15 anni si è agito in senso opposto, tanto che i casi di cancro al pancreas nel nostro Paese sono aumentati del 59 per cento, e nel solo 2017 le nuove diagnosi sono state 13.700 unità, contro le 8.600 del 2002.
“È fondamentale migliorare il livello di consapevolezza dei cittadini e delle Istituzioni su questa neoplasia e sull’importanza degli stili di vita sani” – ha spiegato sul Corriere della Sera Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) – “In tutto il mondo i nuovi casi sono più che raddoppiati in un decennio. Fumo, obesità e sedentarietà rappresentano i principali fattori di rischio. In particolare circa 3 casi di cancro al pancreas su 10 sono causati dal tabacco. Questi dati ci spingono a impegnarci di più sia sul fronte della prevenzione che della ricerca”.